Sono i misteri della politica frusinate: accade che a Ceccano ci sia un ospedale, grande, con ampi parcheggi, recentemente ristrutturato per quasi 10 milioni di euro dei soldi dei contribuenti. Ce ne è uno anche ad Anagni, veccvhio, scomodo, bisognoso di ristrutturazione. Ebbene, nel piano regionale, Ceccano si chiude mentre Anagni vive. E nessuno spiega il perché di una tale incongruenza a meno di non pensare che qualche politico anagnino conti di più dei ceccanesi…
Intanto registriamo un intervento di Stefano Gizzi, che, in un comunicato stampa, scrive:
Le argomentazioni in favore della struttura di Ceccano sono numerose e tutte assolutamente valide: una struttura storica con oltre cinquecento anni di storia e civiltà sanitaria, un bacino di utenza di circa ottantamila cittadini, una ubicazione al centro della provincia, facilmente raggiungibile dal casello autostradale, con una stazione ferroviaria nei pressi.
L’Ospedale Civile di Ceccano, fortemente ridimensionato e quasi morente a causa degli errori e della cattiva amministrazione delle sinistre negli ultimi trenta anni, merita da parte del centro destra regionale e provinciale un’attenzione di primo piano, con una coraggiosa inversione di tendenza.
Non è accettabile che il centro destra prosegua la demolizione della storia sanitaria di Ceccano e del suo ampio comprensorio, con Consiglieri Regionali intenti solo a difendere meschinamente gli ospedali della loro zona, senza un ampio sguardo su tutta la situazione sanitaria provinciale.
E’ ovvio che non sarà possibile avere ospedali fotocopia di altri, ma nello stesso tempo è dovere del centro destra provinciale individuare una proposta seria, coraggiosa e tecnicamente fattibile per utilizzare al meglio la splendida sede già ristrutturata di Ceccano.