CECCANO _ L’intervento in atto sulla “rupe” di via Aldo Moro è l’esempio più concreto del degrado in cui sta morendo la cittadina fabraterna. Lo dicono a chiare lettere i responsabili di due associazioni di volontariato, Tolerus, che recentemente ha riattato la stazione di Ceccano, e Atess, Agenzia Territoriale Energia Sviluppo Sostenibile. Le due associazioni contestano fortemente la decisione dei comune di Ceccano di consentire la distruzione della rupe di via Aldo Moro per sistemarvi una serie di piccoli appartamenti. Il nuovo insediamento si trova proprio al centro di Ceccano, circondato da aree in cui è impossibile costruire. Per di più via Aldo Moro è interrotta da più di due mesi, nella direzione verso il centro cittadino. Le due associazioni pongono alcune domande al sindaco e alla sua amministrazione: cosa intende l’amministrazione comunale per “concessione singola; come mai la zona è considerata “B” dal Piano Regolatore Generale, quindi area edificabile, quando non ha tutti i requisiti per esserlo, e pertanto da classificare area a verde a servizio dei cittadini? Perché, chiedono ancora le associazioni, è necessario che si demolisca la rupe per poter edificare, alterando irrimediabilmente lo stato dei luoghi? Se la stessa logica venisse usata in ogni centro cittadino, trasformerebbe l’Italia tutta in una “pianura padana. E poi ancora: sono state elaborate le rappresentazioni dell’andamento del terreno prima e dopo l’edificazione, così come viene richiesto per altre situazioni? A Ceccano, scrivono i responsabili delle associazioni, la natura è compromessa a causa della pianificazione scellerata (che ha generato la città diffusa) e la cultura, espressa in termini di qualità della vita, è notevolmente deficitaria. Per completare il tutto le due associazioni rendono pubblica un’immagine di Ceccano destinata a rimanere una cartolina da poter mostrare alle generazioni future a testimonianza di una parte del nostro territorio che sta per essere cancellata, senza capire che così facendo si elimina parte della nostra cultura e della nostra storia.
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