Nella Piazza S. Giovanni, mercoledì 18 giugno è stato presentato pubblicamente il manoscritto della Cronaca di Ceccano, fortunosamente ritrovato dopo 5 secoli ed ora tornato nel luogo dove era stato scritto. Ce ne parla l’arch. Angeletti Latini che l’ha appunto presentato nel corso della serata dedicata alle musiche alla corte dei de Ceccano.

La Cronaca di Ceccano nelle copie seicentesche
di Vincenzo Angeletti Latini
Le copie di Benedetto Conti
La prima copia della Cronica di Ceccano di cui abbiamo conoscenza è quella di Benedetto Conti, sorano, dottore in diritto canonico, monaco cistercense a Fossanova. Viene incaricato quale Commissario, di un’indagine conoscitiva sui manoscritti conservati nei conventi.
Per espletare tale incarico da Fossanova, dove è dal 1598 a luglio del 1600, andrà poi in Calabria e Lucania fino al 1601, nel 1603 lo troviamo ad Altacomba in Savoia. Nel 1605 è priore del monastero di Chiaravalle di Castagnola fino al 1611. Tornerà a Priverno nel 1623 dove probabilmente morirà.
Il 7 luglio 1600 copia, a Fossanova, gli Annales Ceccanenses. Si tratta in realtà di due copie, entrambe mere trascrizioni dall’originale.
La prima esclude le parti riguardanti gli atti notarili di S. Maria a fiume e sarà destinata al cardinale, anche lui sorano, Cesare Baronio (Sora, 1538 – Roma, 1607), storico che in tale periodo compilava gli Annales Ecclesiastici a Christo nato ad annum 1198.
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