Sarebbero dovuti essere molti di più ma ci sarebbe stato un lungo contenzioso con la ditta, che ha gestito l’appalto della raccolta dei rifiuti dal 2017 al 2024, con ben due anni di proroga per l’appalto che sarebbe dovuto terminare nel 2022. Nell’agosto del 2024 la ditta aveva proposto al comune la somma di 600 mila euro che però il comune non accettò in attesa delle verifiche di conclusione dell’appalto, presupponendo che l’ammontare del debito sarebbe stato di gran lunga superiore. Quella somma, inoltre, secondo gli esponenti dell’opposizione sarebbe servita a consentire l’approvazione del bilancio comunale. Ora, Palazzo Antonelli, probabilmente spaventato dalla lunghezza del procedimento legale e pressato dall’urgenza di avere disponibilità di bilancio, si è deciso ad accettare una somma appena maggiore rispetto a quella offerta dalla ditta, che nel frattempo ha avuto il rinnovo dell’appalto per ben 7 anni. Sarebbe interessante per i cittadini conoscere il contenuto delle verifiche di fine appalto, su cui nei mesi scorsi ci sono state tante illazioni, soprattutto in riferimento alla somma dovuta dalla ditta appaltatrice, che qualcuno sosteneva superiore al milione di euro. Rimane ancora non chiarito il mistero della mancata presenza della plastica nel conteggio dei rifiuti raccolti e differenziati dalle famiglie di Ceccano, che, in aggiunta, si sono viste aumentare ulteriormente la tariffa per la raccolta dei rifiuti.
Potete leggere la deliberazione qui

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