Tutti i ceccanesi ricordano, amaramente, come, nel momento dell’inizio della raccolta differenziata, più di 10 anni fa, l’elemento essenziale fosse che lo sforzo delle famiglie, nel differenziare i rifiuti, sarebbe valso ad abbattere la tariffa comunale, conosciuta come Tari. Non è mai accaduto, anzi la tariffa è sempre aumentata: per il 2025 l’aumento, già deciso nel 2024, è del 3%. I cittadini vorrebbero sapere che fine ha fatto il consistente credito che Palazzo Antonelli vantava nei confronti del gestore del precedente appalto, che le verifiche di conclusione avevano stabilito in oltre un milione di euro, almeno a quanto pubblicato dalle fonti di stampa e mai smentito dal Comune. Quest’ultimo, da parte sua, non ha mai reso noti i dati della relazione tecnica di conclusione dell’appalto. Esiste il credito? Può essere utilizzato per ridurre la tariffa? E, se non esiste, che fine ha fatto?

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