Cos’è un presepe? E’ una città che lentamente si accorge di ciò che sta accadendo. Un piccolo segno, una donna incinta che cerca un’abitazione, la trova con difficoltà, dà alla luce un bambino, lo scalda grazie al calore degli animali, ospitati con lei nella stessa stalla. Nessuno ci fa caso. Pian piano, la città, che continua a vivere la sua normalità, si rende conto che qualcosa è avvenuto, ma non nei centri del potere, nei grandi palazzi che la rendono bella, nei monumenti che ne celebrano le memorie e gli eroi, ma in un piccolo borgo che nessuno conosce: proprio lì, tra quelli che non sono i protagonisti della storia, è accaduto qualcosa che unisce, che rallegra il cuore, che restituisce speranza. E quella speranza fa muovere le persone che decidono di mettersi insieme, di aiutare, indipendentemente dalle loro idee, nonostante tutto quello che è accaduto fino ad allora, accomunate soltanto dalla volontà di fare del bene, per far star meglio gli altri, per gioire della vita, che nonostante tutto, ci viene donata. Quelle persone sono capaci di intendere il messaggio degli angeli: Dio chiama, venite, ricostruite la pace sulla terra, lavorate per la pace e la giustizia, non vi odiate, vivete in pace fra voi, non approfittatevi degli altri. La Borgata, a Ceccano, domenica 15 dicembre, è diventata Presepe: quegli umili vicoli, con gli spazi trasfigurati in un caleidoscopio di molteplici rappresentazioni della Natività, hanno ospitato la bellezza, la solidarietà, l’arte, la gioia, la poesia, la comunicazione, la volontà di costruire insieme, di sentirsi tutti una comunità, giovani e adulti, anziani, senza divisioni, contrasti, denigrazioni. Complimenti alla Proloco, alla Rete delle Associazioni, agli abitanti della Borgata che hanno spalancato le loro case, a Gabriella Schiara che ha avuto un’idea così bella e generativa, a tutti quelli che l’hanno resa ancora più bella, alle tante altre iniziative che hanno costellato una bellissima giornata di cui Ceccano aveva, davvero, bisogno. Il Borgo è diventato Presepe.

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