Ripubblichiamo un testo di Alessandro Ciotoli, presidente di Indiegesta, su Palazzo Antonelli, non luogo per eccellenza di questi giorni di tempesta giudiziaria e di arresti a Ceccano:
Palazzo Angeletti-Antonelli venne edificato nel Cinquecento dalla famiglia Angeletti, che unì diverse strutture medievali, inclusa Porta San Giovanni. Nei secoli, passò prima alla famiglia Poniatowski e poi alla famiglia Antonelli, che un secolo fa la cedette al Comune di Ceccano, che lo trasformò in Municipio.
A mio parere personale, è uno dei municipi più belli della provincia, sicuramente uno dei più iconici per le tante battaglie politiche che vi si sono combattute negli anni.
Le vicende degli ultimi giorni lo hanno improvvisamente trasformato, per tante ragioni, in un non luogo.
Un Municipio è il luogo per eccellenza in cui tutti si riconoscono, in cui tutti possono andare e sentirsi a casa, sentirsi accuditi e rincuorati quando le cose non vanno bene. In cui si ottengono le risposte e le soluzioni alle nostre mille domande. Un posto che risolve problemi e crea opportunità, per tutta la cittadinanza.
Al netto del garantismo, dell’attesa degli sviluppi delle indagini, dell’innocenza fino a prova contraria, ogni ceccanese in questi giorni ha avuto modo di leggere (l’aspetto più tremendo di tutta la vicenda) le tante intercettazioni estrapolate dagli atti della Procura. Sono quelle, a mio modo di vedere, il vero supplizio che si è abbattuto su un’intera città. Come quando ascolti di nascosto una conversazione tra due amici che parlano male di te. Ci resti male. Ecco io credo che le intercettazioni, le cose che le persone coinvolte si sono detti, abbiano cancellato ogni briciolo di fiducia delle persone non solo negli indagati, ma nell’entità Comune, e nel Municipio che ne è il simbolo e la casa.
Come se ne esce? Come si torna a prima? Come si cancella questa pagina?
Non è una risposta facile, e tante proposte, fatte oggi, risulterebbero semplicistiche e banali.
I consiglieri e gli assessori della maggioranza di governo, non toccati da questa indagine, hanno ritenuto fosse più giusto proseguire l’azione amministrativa. Può essere legittimo, dal loro punto di vista. Ma come sarà possibile farlo in quel non luogo? Quale Deliberazione, Determinazione, affidamento, incarico, anche i più limpidi, non saranno ora guardati con sospetto? Come si farà ad andare in consiglio comunale e non essere presi di mira, bersagliati non solo dagli oppositori ma anche dai cittadini delusi.
Meglio fermarsi qui e rimettere il mandato alla città. Approfittare dei pochi mesi di commissariamento per riflettere, ricostruire e affrontare una nuova sfida, con chiunque sarà pronto, si spera in maniera seria e bene organizzata, a competere partendo da una prima sfida essenziale per tutti: Palazzo Antonelli deve tornare a essere la casa dei ceccanesi.

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la casa dei ceccanesi e stata profanata da chi doveva proteggere i ceccanesi ma la fiducia datagli ad un non ceccanese e stata tradita e per questo siamo ancora più delusi Ceccano in cronaca nazionale in negativo per colpa di chi ? Aspetteremo ancora ? Le dimissione giuste di tutti
Bisogna costruire una nuova piazza, larga e grossa, Piazza Caduti dal Pero.