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utti abbiamo accolto con sollievo il temporale di domenica pomeriggio per tante ragioni ma soprattutto per la diminuzione del rischio di incendi che hanno tormentato il nostro territorio nelle ultime settimane. E’ stato un duro lavoro per i vigili del fuoco, la polizia municipale e i volontari della protezione civile, spesso impegnati contemporaneamente su più fronti incendiari. La pioggia dovrebbe rendere più difficili gli inneschi di questi incendi tutti dolosi e in gran parte frutto di una cultura contadina tradizionale in cui il fuoco era utilizzato per la pulizia delle erbacce. Rispetto al passato però ci sono due condizioni profondamente diverse: innanzitutto la presenza di abitazioni su tutto il territorio, tanto che anche in questi giorni le fiamme sono arrivate addosso alle abitazioni e, in un caso, un uomo è stato salvato in extremis dalla Polizia Municipale. E poi la presenza di rifiuti plastici irresponsabilmente gettati dai finestrini delle automobili in transito: ognuna di quelle bottiglie attaccata dalle fiamme dell’incendio, sprigiona nei fumi sostanze nocive fino alla diossina. Alcuni materiali, come la plastica, bruciano rapidamente e producono molto calore, alimentando le fiamme. La combustione di rifiuti può rilasciare nell’aria sostanze chimiche pericolose, come diossine e furani, che possono causare gravi problemi di salute. Inoltre I residui della combustione possono penetrare nel terreno e contaminare le falde acquifere, mettendo a rischio la salute umana e l’ambiente e possono possono ostruire i sistemi di drenaggio, causando allagamenti e aumentando ulteriormente il rischio di incendi. Ceccano purtroppo ha tante zone di campagna invase dai rifiuti, alcune anche a ridosso del centro urbano, come all’inizio di via Badia, Marangiotto, o in via Pisciarello, nonostante il comune vi abbia speso 150 mila euro di recente, o in via Borgo San Martino, pieno centro storico, o ancora a ridosso del cimitero. Per tutte queste situazioni andrebbe preparato un piano di messa in sicurezza.
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