25 aprile, il grazie di Pofi a chi non si voltò dall’altra parte


Il Samaritano non volta il capo dall’altra parte: mi ha fatto tornare in mente questo passo del vangelo di Luca un intervento dell’avv. Molle, il 25 aprile, a Pofi, durante la cerimonia di  attribuzione della cittadinanza onoraria a Anthony Scotti, un colonnello della polizia militare canadese, e ad Antonio Grazio Ferraro, già sindaco di Cassino e presidente della provincia,  per quanto fecero alla fine del maggio del 1944, salvando dallo stupro e dalle violenze tante donne di Pofi, minacciate dalle truppe coloniali francesi. E’ una vicenda di cui più volte questo blog si è occupato: Antonio Grazio Ferraro, 16 anni, si trovava sfollato al casello del km 98 della ferrovia Roma Cassino, Anthony Scotty, giovane tenente al comando della Polizia Militare di stanza a Pofi, era nel palazzo municipale. Si incontrarono, in una notte degli ultimi giorni di maggio del 44. Ferraro aveva assistito, quel giorno, allo stupro di una giovane donna nelle campagne vicino al suo luogo di sfollamento e decise di fare qualcosa. Approfittando della notte, salì verso Pofi a chiedere aiuto ai soldati canadesi: la Provvidenza volle che Scotti fosse di origine italiana e capisse perciò le cose che il giovane Ferraro gli raccontava. Saltarono su una jeep e andarono a controllare. Scotti si rese conto della veridicità del racconto e schierò i suoi soldati sulla riva sinistra del fiume Sacco, sbarrando così la strada ai goumiers del corpo di spedizione francese che, da Castro dei Volsci, tentavano di passare sull’altra riva per continuare le loro violenze sulla popolazione civile. I fanti coloniali non si fermarono all’alt della Polizia Militare canadese e Scotti ordinò di aprire il fuoco, sgominandoli e salvando così le popolazioni sulla riva sinistra del Sacco: non erano nemici, erano alleati, ma Scotti non ebbe esitazioni sul da farsi, come Ferraro aveva scelto di andare ad avvisare le autorità, piuttosto che nascondersi in qualche fossato. Quelle donne si salvarono perché quei due giovani non voltarono la testa da un’altra parte e intervennero per aiutare chi era in difficoltà.  Fecero la guerra alla guerra. Lo ha detto anche il presidente Mattarella a Civitella per il 25 aprile: A migliaia, uomini, donne, religiosi, funzionari dello Stato, operai, borghesi, rischiando la propria vita e quella dei loro familiari, si opposero alla dittatura e alle violenze sistematiche, nascondendo soldati alleati, sostenendo la lotta partigiana, (come i giovani di Alatri, guidati da Carlo Costantini ndr.) falsificando documenti per salvare ebrei dalla deportazione, (come la popolazione di  San Donato Val Comino, ndr.) stampando e diffondendo volantini di propaganda. Essere pietosi verso altri esseri umani, (come tanti preti nelle nostre parrocchie ndr.) era di per sé una manifestazione di antifascismo e di resistenza, quale che ne fosse l’ispirazione, laica o religiosa. Il fascismo aveva insita l’ideologia della violenza, la pietà non era prevista.

La cittadinanza onoraria è stata consegnata alle figlie dei due Antonio, Emilia Ferraro e Carol Scotti, dal sindaco Mattoccia, alla presenza del sindaco di Cassino, Salera.

qui le foto della cerimonia

Ricordiamo i tanti Samaritani del 25 aprile.

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