di Vittoria D’Annibale
Francesco, figlio amato, stasera non posso non scrivere qualcosa. Angelo mio, ci manchi, ma stasera a messa c’era un pezzo di paradiso a San Giovanni. La chiesa piena, assemblea composta, i ragazzi della banda di Ferentino in silenzio, una celebrazione sentita da tutti. Sicuro c’era il tuo zampino. La musica è andata da sola, dalla prima nota all’ultima.

Parenti, amici, conosciuti e non, comunità ceccanese e di altri paesi. Sembrava di essere al giorno del tuo funerale. Un silenzio ed una partecipazione spirituale intensa. Grazie a don Tonino e don Simone, ai musicisti, e a tutti, per aver contribuito alla riuscita di questo momento intenso pieno di amore e sofferenza. Grazie Guido, grazie Luigi, grazie al coro Josquin des Pres, alla banda giovanile di Ferentino, agli amici presenti. Ma come dice il vangelo e afferma Papa Francesco, quando soffri, lavati il viso, asciuga le lacrime, profumati il capo e sorridi. In ogni famiglia c’è una croce da portare, e noi cristiani dobbiamo portarla con fierezza coraggio, carità, amore e speranza che un giorno torneremo insieme. Io ne sono certa e ti ringrazio perché la tua presenza è viva, la sento in ogni momento. Grazie Francesco. E, come ha detto don Tonino, aiuta i nostri giovani.
Grazie per essere stato con noi, seppure solo 22 anni.
per restare aggiornati, gratuitamente, inserire la mail
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Lascia un commento