Maria rimane sotto la croce, mentre tutti gli altri fuggono per la paura, per la delusione di un progetto mancato, per un desiderio che non si era avverato. Le madri rimangono, pronte a dare la vita per i figli travolti dalla violenza ingiustificata. A questa figura, che rappresenta il dolore di tutte le madri, da quelle di Betlemme, a quelle della Shoah, a quelle di Gaza, poeti e musicisti hanno dedicato la loro arte. Così Giovanni Battista Pergolesi nel 1736 compone il suo Stabat Mater, con le parole dell’Inno medievale di Jacopone da Todi. Il dramma di Maria è il dramma di tutte le madri. E domenica 28 gennaio, a Santa Maria a fiume, a Ceccano, alle 18,30, i solisti del Concentus Musicus Fabraternus Josquin des Pres lo interpreteranno nel Santuario che la furia bellica distrusse 80 anni fa, il 26 gennaio del 1944, negli stessi giorni in cui le incursioni aeree e la rabbia dei soldati tedeschi seminavano la morte tra la popolazione, con 13 morti nel mese di gennaio. L’esecuzione è affidata alle voci di Vittoria D’Annibale, Mariagrazia Molinari, Veronica Spinelli, Antonella Cerroni, soprani, Fabiola Mastrogiacomo, Sara Mastrogiacomo, Alessandra Maura, Luisa Lauri, Loredana Martino, mezzosoprani, accompagnati da Chiara Olmetti e Guido Iorio all’organo, Massimiliano Malizia, tromba. La direzione è affidata a Mauro Gizzi.

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