La regione ha accreditato la somma di 202 mila euro come secondo acconto dell’annualità 2023 per il trasporto pubblico locale, cui il comune aggiungerà il 10% dal proprio bilancio. Il TPL dunque costa alle tasche dei contribuenti diverse centinaia di migliaia di euro, che sarebbero spesi molto bene se il servizio fosse efficiente. E invece tutto continua a non funzionare come sempre: non si conoscono gli orari di transito, nessun cartello e nessun sito disponibile, il servizio termina a metà pomeriggio, non ci sono circolari che colleghino i diversi quartieri, i bus se ne vanno in giro tristemente vuoti, senza che nessuno a Palazzo Antonelli sembri minimamente interessarsene. Eppure i comuni viciniori hanno tutti servizi di trasporto sicuramente più efficienti. Perché i ceccanesi non ne hanno diritto?

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