Siamo stati consiglieri comunali insieme, su posizioni diverse, ma se c’è una cosa che ricordo con piacere di Matteo Maura, più volte assessore e consigliere a Palazzo Antonelli, è la sua coerenza. Socialista da sempre, anche quando il partito socialista non è esistito più o si è ridotto al fantasma di sé stesso, Matteo ci ha lasciati proprio alla vigilia del 1° maggio, quando tutti i socialisti di Ceccano si vestivano bene, si mettevano un garofano rosso alla giacca e sfilavano per Viale della Libertà al suono dell’Internazionale. In un mondo di cambia casacca, di voltagabbana pronti a salire sul carro del vincitore, di persone che passano da uno schieramento all’altro, senza tema di essere contestati e tanto meno sbugiardati, neppure dalla loro coscienza ed onestà intellettuale, Matteo è stato testimone di un modo onesto di fare politica, senza puntare ad arricchirsi e ad arraffare, mantenendo la propria professione, edificando insieme a sua moglie una splendida famiglia cui ha dedicato la vita. Rammento le tante discussioni con lui e la stima reciproca che emergeva in ogni nostro incontro. Ho imparato tanto da Matteo e sono sicuro di incontrarlo di nuovo.

Bellissimo ricordo del papà della cara Francesca, amica e collega di una vita. Parole leali, oneste, che delineano, con tratti essenziali, l’onestà di Matteo e la straordinaria “normalità” del bene nelle persone comuni. Grazie, Pietro, e un abbraccio affettuoso a tutta la famiglia Maura.