Le foto dei ragazzi che stavano per morire sul balcone di casa nella borgata di Primavalle a Roma, 50 anni fa, furono pubblicate da tutti i giornali italiani: erano settimane difficilissime nel nostro Paese per i continui scontri politici. Qualche giorno prima, il 12 aprile, a Milano, una bomba a mano lanciata da estremisti di destra aveva ucciso un agente di polizia, Antonio Marino, durante una manifestazione: 4 giorni dopo alcuni estremisti di sinistra gettano del liquido infiammabile sulla porta dell’abitazione di Mario Mattei, segretario della locale sezione del Movimento Sociale. Le fiamme avvolgono il piccolo appartamento popolare e perdono la vita due dei figli, Virgilio e Stefano, bruciati tra le fiamme, mentre gli altri riescono a salvarsi fortunosamente. Potete leggere una ricostruzione qui. Gli anni di piombo sarebbero durati ancora a lungo. Oggi l’Associazione Mattei cerca di ricostruire la memoria di quei fatti abbandonando ogni disegno di vendetta. Giampaolo Mattei, miracolosamente salvo quel 16 aprile, sarà a Ceccano il 26 maggio in occasione della Giornata per le vittime del terrorismo. E’ già venuto al Liceo di Ceccano il 12 maggio del 2016 insieme a Giovanni Ricci, figlio di Domenico Ricci, ucciso dalle Brigate Rosse a via Fani il 16 marzo 1978, nel rapimento di Aldo Moro. E’ poi tornato nel maggio del 2022.

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