E’ un edificio che non ha pace: qualunque cosa ci si decida di fare non arriva a compimento. Ci riferiamo alla bella struttura sul fiume Sacco, eretta al posto della vecchia cartiera Savoni. Era stata progettata come incubatore di impresa, ricevendo apprezzamenti per la struttura architettonica, tanto da finire sui libri di storia dell’arte, come esempio di riuso di vecchi edifici industriali e vincere premi internazionali di architettura. Ma a Palazzo Antonelli non hanno mai avuto le idee chiare: così dall’incubatore d’impresa si passò alla mediateca, poi alla sede per l’accademia della belle arti, poi ancora per l’Università dei sapori, poi si tornò all’incubatore, quindi sede di una cooperativa per il riciclo di rifiuti elettronici, poi sede di varie associazioni, per arrivare ora a farne un centro per minori. Ma anche questo sembra non voglia vedere la luce: infatti, come rivela Progresso fabraterno in un suo comunicato, il servizio non può essere attivato a causa di criticità strutturali, già segnalate al Comune di Ceccano dalla cooperativa coinvolta. La presenza di barriere architettoniche costituisce la problematica maggiore. Infatti, l’ascensore non è funzionante e andrebbe ripristinato o, in alternativa, installato un montascale o un ascensore esterno.

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