La prima ci sarà il 23 marzo sul palcoscenico di Fortezza Est a Roma: finalista al premio“Dante Cappelletti” 2021 e selezionato al Festival Strabismi 2022, debutta per la prima volta in forma completa “Mani di sarta” di e con Andrea Di Palma, autore insieme a Federica Ponza di un testo sincero e commovente che partendo dalla storia personale della nonna dell’autore, racconta uno spaccato dolente della storia recente d’Italia: l’inquinamento ambientale della Valle del Sacco nel cuore della Ciociaria.

Le mani di sarta sanno unire, cucire, legare; un filo e un ago fra le dita ti prendono le misure di pelle e cuore. nonna Maria ha preso le misure di pelle e cuore di tutto il paese, se ad Anagni volevi un vestito da sposa, dovevi andare da Maria. E su quei vestiti da sposa ha cucito la sua storia personale con tutte le stoffe di vita che incontrava. Dalla finestra affianco alla sua macchina da cucire, le scorreva davanti una Valle del Sacco a cui tutti prendevano le misure e tutti disegnavano un vestito nuovo. Con l’Italia che dettava la moda e la Ciociaria che la seguiva. Quella Ciociaria che oggi sembra una sposa abbandonata sull’altare: terra avvelenata con un fiume pieno di schiuma, terra che era proprietà, patrimonio ed eredità; terra che era ricordi e famiglia; terra croce e delizia; terra che era orologio e calendario; terra che veniva lavorata e insieme lavorava dentro.
Perché? Perché c’è stato un cambio di identità profondo di questa terra che da madre in grado di dare la vita, nutrire, far crescere, prosperare è diventata suo malgrado figlicida, sterile, avvelenata, portatrice di morte. Una terra che ha anche un nome diverso ormai: SIN, Sito di Interesse Nazionale, un bel nome per una terra che puzza.
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