L’acqua usciva dal depuratore più inquinata rispetto al momento in cui vi entrava. Non ho sentito mai una puzza peggiore. Così il colonnello Vitantonio Masi, comandante dei carabinieri forestali, ha testimoniato di fronte al tribunale di Frosinone al processo contro i gestori dell’impianto depurazione Asi di Ceccano, confermando così tutte le preoccupazioni di quanti in questi anni si sono battuti contro la puzza merdosa che avvolge i quartieri di Frosinone, Ceccano e Patrica che si trovano nelle vicinanze dell’impianto consortile. Lo racconta in un suo articolo Raffale Calcabrina su Ciociaria oggi: l’inchiesta, ha detto il colonnello dei carabinieri, nasce da un esposto, del 20 novembre 2017, di 277 cittadini che lamentavano intense emissioni maleodoranti, concentrate principalmente la mattina e la sera». L’apice si è raggiunto il 5 ottobre 2017 «con un fortissimo odore di gas, tanto che le insegnanti della scuola Passo del Cardinale sono state costrette a evacuare la scuola. Molti bambini si sono sentiti male. Durante le indagini sono arrivati altri due esposti di cittadini che lamentavano difficoltà respiratorie. Nel 2018 i cittadini hanno manifestato davanti al depuratore. L’Arpa Lazio, ha detto ancora l’ufficiale, ha continuamente dato pareri negativi sul funzionamento del depuratore sia nel 2016 che nel 2018, esprimendosi sfavorevolmente alla concessione dell’autorizzazione ambientale. Le analisi fatte sugli scarichi hanno evidenziato il superamento dei parametri inquinanti. Per l’Arpa i lavori sono talvolta insufficienti, in altri casi inefficaci e in altri casi ancora addirittura inesistenti come la vasca di sollevamento . Il fiume riceveva reflui non completamente trattati e veniva inquinato. Eppure, secondo il colonnello Masi, l’autorizzazione ambientale da parte della Provincia è stata rilasciata nonostante tre pareri negativi dell’Arpa per criticità strutturali e impiantistiche. E sulla puzza: sulla provenienza degli odori non ci sono dubbi. Abbiamo fatto plurimi sopralluoghi. Raramente, nella mia esperienza, ho sentito odori così nauseabondi. E poi l’ufficiale dei carabinieri ha parlato della qualità funzionale del depuratore: Secondo le analisi sui reflui del depuratore ci sono state plurime e continuate violazioni dei limiti. Non erano episodiche. Della scarsa funzionalità del depuratore era a conoscenza il consorzio Asi e si evince da una lettera alla provincia del 2013. Poi sono arrivati i finanziamenti. Ma tutti gli interventi effettuati dopo non sono stati adeguati né efficaci». Masi ha fatto cenno a un campionamento dell’Arpa a monte e a valle del fiume Sacco: La qualità del fiume è peggiorata dallo scarico del depuratore.

qui l’articolo completo di Raffaele Calcabrina
per restare aggiornati
Rispondi