Le scuole di Alatri e di Ceccano reagiscono alla violenza spaventosamente esplosa nei nostri territori. In pochi anni abbiamo visto uccidere in maniera feroce ragazzi ad Altri, a Colleferro, a Formia, ancora ad Alatri; assistiamo a risse di gruppi di giovani che si danno appuntamento per picchiarsi come se fossero parte di un branco che deve decidere chi sia il capo. Le scuole non sono rimaste impassibili di fronte a quanto accade: don Ciotti, il fondatore di Libera e del Gruppo Abele ha incontrato i compagni di classe di Thomas Bricca, freddato da un colpo di pistola ai muraglioni di Alatri, Saviano ha parlato di organizzazioni mafiose e complicità culturali con gli allievi del Liceo di Ceccano, e don Aniello Manganiello, per tanti anni a Scampia, si è incontrato con gli studenti dell’Istituto Superiore di Ceccano, tutti nello stesso giorno per testimoniare la necessità di riflettere e di capire. Questo è infatti il ruolo della scuola: aiutare i ragazzi che le sono affidati a comprendere ciò che gli accade attorno, ad intuire i rischi della non partecipazione e del disinteresse, a comprendere che soltanto se ci si interessa si può essere cittadini del mondo.

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