Vittorio Ricci, noto studioso di storia della dominazione spagnola in Italia, su cui ha pubblicato diversi volumi imponenti, e dell’ultimo saggio, in ordine di tempo, su Santa Maria a fiume, ha voluto affidare alle fotografie un commento per una passeggiata a Ceccano. L’ha pubblicata sul suo profilo, dove si legge:

Da sempre mi hanno affascinato le rovine della chiesa di San Pietro, con il pensiero che corre al bombardamento del 3 novembre del 1943. Naturalnente si fa un gran parlare della Contea dei de Ceccano, ed allora, al di là del Castello, e di tutte le polemiche sul suo restauro, ecco la foto di qualche torre e tratto di mura. Ma pure un aspetto, poco analizzato, è la città industriale che si sviluppa con la ferrovia, la saga dei Berardi, il complesso Annunziata, la Snia Bpd, l’arrivo di tanti lavoratori, la classe operaia, la Ceccano rossa.
Che rimane di tutto questo? Qualche insegna scolorita, ma soprattutto l’enorme area dell’ex saponificio, che contraddistingue, nel bene e nel male, quasi fosse una cartolina, la storia più recente e l’aspetto stesso di Ceccano; discorso che si può allargare anche al fiume sottostante.
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