di Elena Agostini
Caro don Salvatore
Il calendario dice che da quel 16 Settembre 2001 sono già passati 21 anni. Ma nel cuore è come se fosse passato un giorno solo dalla notte di attesa più faticosa, più bella ed entusiasmante della nostra vita. Quella notte alcuni di noi, Rosa ed io, la passammo ad inchiodare la moquette nella sagrestia dei Cardinali perché fosse più bella ed accogliente, qualcun altro come Cristiano e Andrea a mettere in fila le ultime sedie ribelli. Altri come Marzia e Giovanni a ripassare gli ultimi dettagli del servizio liturgico, altri ancora come Igor ad affilare la penna per non perdere neanche un’emozione, registrarla e tramandarla ai posteri come la pagina di Storia più importante della nostra Chiesa. Daniela e Don Sergio erano certamente in ansia per le bizze delle Autorità mentre don Giovanni dava l’ultimo sguardo ai dettagli tecnici del cerimoniale Pontificio. Gianni e Pietro cercavano di capire quanti “fiori” viventi sarebbero stati presenti nel Giardino della Vita e tanti altri, tutta la tua grande Famiglia che si era rimboccata le maniche per accogliere, progettare, programmare, pregare, condividere era in attesa del momento in cui Pietro avrebbe varcato le soglie della nostra Terra, consapevoli che da quel momento in poi nulla sarebbe più stato uguale.
Ricordo la tua commozione mentre guardavi la tua gente che affollava le strade della nostra Città dall’osservatorio privilegiato della papamobile, accalcata pur di poter “toccare -seppur solo idealmente- anche un lembo del mantello” del successore degli Apostoli che passava tra loro.
Caro Don Salvatore, ci hai fatto tanti regali mentre eri qui con noi ma questo resterà per sempre indelebile, fisso nella mente e nel cuore di chi ha avuto il privilegio di poterlo vivere come una delle pagine più belle della nostra vita. Essere Chiesa con un cuor solo e un’anima sola stretta intorno al proprio Pastore e al Papa per essere confermati in Cristo è una ricchezza che nessun ladro, neanche il più scaltro, potrà rubarci mai.
Per allora e per sempre ancora, grazie Papà
Rispondi