Il mio nome è Aurora Di Pofi, ho ventidue anni, studio scienze della formazione primaria e lavoro come insegnante nella scuola primaria paritaria Santa Giovanna Antida di Ceccano. Da tutta la vita sognavo di vivere un’esperienza di contatto con la cultura africana, i bambini sono la mia passione più grande e ho sempre sentito l’esigenza di comprendere cosa significhi essere un bambino nelle diverse parti del mondo, quando non hai a disposizione tutte le cose di cui necessiti, quando i tuoi diritti non vengono minimamente presi in considerazione. Per questo ho deciso di partire per il Kenya e a Luglio 2022 ho preso il mio volo per raggiungere Nairobi.

Sono da quattro giorni nella struttura Alice Village dell’ONLUS Alice for Children. Qui vivono 80 bambini tra i 3 e i 17 anni che vengono inseriti nel programma grazie all’intervento di assistenti sociali. È stato come innamorarsi a prima vista, i bambini sono meravigliosi e in continua ricerca di affetto ed attenzioni a causa dei loro trascorsi difficili. La mattina vengo svegliata dalle loro urla e risate. Passano la notte in dei dormitori e sono divisi in gruppi in base al sesso e all’età. A ciascun gruppo è affidata una “mamma” che vive qui con loro e si prende cura delle loro necessità. Durante il giorno svolgono varie attività, adesso sono in pausa didattica e svolgono varie attività all’interno dell vilaggio. Lavano i loro vestiti e le loro stanze da soli, si stanno allenando per un torneo di calcio femminile, fanno giardinaggio e lezioni di danza. Noi li sosteniamo nelle varie attività e ho tenuto alcune lezioni di informatica sull’utilizzo dei computer perché hanno appena aperto qui per loro un laboratorio con dieci computer nuovi. A pranzo e a cena noi volontari mangiamo nella cucina della casetta organizzata per noi. I piatti ci vengono preparati dai ragazzi che studiano nell’istituto alberghiero sostenuto dall’associazione. Ho avuto la possibilità di assaggiare uno dei piatti tipici kenyoti: Ugali. Una pietanza simile alla polenta realizzata con farina di mais e acqua. I ragazzi hanno un modo di danzare meraviglioso e un senso del ritmo unico, ho provato ad imparare qualche passo e loro erano molto divertiti dalle mie scarse abilità.
Adorano intrecciare i miei capelli, forse perché loro li hanno tutti rasati e toccare tutti i miei bracciali. Sono curiosissimi di imparare parole in italiano e di conoscere dettagli sul nostro stile di vita.
Dalla prossima settimana andremo a visitare le baraccopoli di Dandora e Korogocho e lavorerò nelle classi di scuola primaria.

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