Provate ad immaginare di percorrere in carrozzina, o comunque con un passeggino, viale della Libertà a Ceccano, una delle principali arterie della cittadina vetuscolana: ci sistemiamo sul marciapiede di sinistra, in direzione Ponte, lo percorriamo per circa 250 metri e poi rimaniamo lì. Non c’è nessuna possibilità di scendere dal marciapiede, a meno che non ci sia qualcuno che sollevi la carrozzina o il passeggino. Allora, torniamo indietro, attraversiamo la strada e proviamo a percorrere l’altro lato. Qualche difficoltà per il primo e il secondo marciapiede, nessuna possibilità di scendere all’incrocio con via Badia. Proviamo a chiedere aiuto e ci spostiamo sotto i bellissimi alberi, ombrosi e piacevoli. Arriviamo alla fine del marciapiede e qui troviamo una comoda discesa per scenderne ma poi rinunciamo: non si può salire su quello successivo e poi il marciapiede svanisce. Pedoni, carrozzine, passeggini, disabili non contano nulla…. E questa situazione immaginaria si ripete tante volte nella città. Forse varebbe la pena un generale ripensamento delle opportunità di circolazione stradale che non siano pensate soltanto per gli autoveicoli.

Bene.
Giustissima osservazione.
E chiaramente non riguarda solo viale della libertà.
Pietro, altrove non so come vadano le cose, ma Ceccano obiettivamente è un vero disastro, come dici tu basta fare un giro a piedi per rendersene conto.
E chi bivacca a Palazzo Antonelli, che fa?
Preferisce spendere diverse decine di migliaia di euro (€ 130.000, mi pare) per “disboscare” il pendio lungo Via Pisciarello e realizzare un sentiero pedonale verso il nulla.
Dove, peraltro, dopo qualche settimana la vegetazione (come era inevitabile che accadesse) ha rapidamente ripreso a ricroprire il tutto.
Che paese orrido.
Io ho una carrozzina elettrica sono un disabile e sono 10 anni che x percorrere la strada da la borgata a scendere il ponte la strada è tutta rotta e devo invadere il senso opposto poveri noi 😢