L’orario, le 3 e un quarto di notte, è quello dei pastori che lasciavano le abitazioni per recarsi ai pascoli, la presenza è dell’intera comunità dei Supinesi che si ritrovano attorno al loro Cataldo, il vescovo che scende in mezzo a loro. Gli mettono le mani addosso, lo tirano giù perché sia uno di loro gli mettono la mitria perché sappia vedere lontano e consigliarli, gli danno il bastone pastorale perché li guidi vertso il bene, gli mettono la croce pettorale perché ricordi loro che attraverso Cataldo si arriva a Cristo, gli infilano l’anello episcopale per affermare la fedeltà di cataldo ai Supinesi e dei Supinesi a lui. C’erano tutti stanotte alle 4 per “cacciarlo” Viva san Catallo!
Qui il filmato girato da Chiara Alessandrini

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