di Davide Martella
Ceccano

La mia città è poco famosa
Ma a volte è assai chiassosa
I libri di testo citano lo schiaffo di Anagni
Ma nessun dice dove si radunarono quei compagni
Ad Avignone un museo porta il suo nome
Di una potente famiglia era il cognome
Nel suo cuore scorre il Sacco
Un fiume un po’ “vigliacco”
(Per non dire inquinato)
In ogni angolo trovi un conad
Internet prende a zone, poco utile se sei in dad
Qui nessuno sa utilizzare la rotatoria
Ci sono giusto due locali dove fare baldoria
La mia è la città dei matti
All’ex manicomio si adottano gatti
C’è una pista di allenamento
Dove puoi respirare tutto l’inquinamento
Abbiamo tante chiese e molti predicanti
Tutta brava gente ma mica santi
La stazione è il posto in cui si ci raduna
Oppure puoi sgommare alla pretura
Frosinone è la città rivale
Tutto sommato un odio accettabile
Il fine settimana c’è Nicola il paninaro
Gli altri giorni puoi andare al kebabaro
Striscia la notizia ogni tanto ci regala un po’ di notorietà
Il barista di Manfredi ci diede assai popolarità
‘Sta città è da abbandonare
Eppure io ci son voluto tornare
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