Romana Vetuscolanorum Amor è la frase che campeggia sul mosaico pavimentale a tessere bianche e nere che costituisce uno degli elementi più preziosi del patrimonio storico culturale di Ceccano dell’epoca romana. Trovato nell’area archeologica di S. Maria a fiume, prima che venisse ricoperta da centrali elettriche ed edifici commerciali, era parte di tre mosaici: gli altri due si trovano nel Museo Nazionale Romano , Palazzo Massimo, in Piazza dei Cinquecento a Roma. Il mosaico rappresenta due figure, una femminile ed una maschile, con la scritta Romana Vetuscolanorum Amor che può essere tradotta con Romana, l’amore dei Vetuscolani, secondo una delle interpretazioni più accreditate. Il mosaico era probabilmente nel pavimento di una palestra del grande complesso termale dedicato a Faustina, figlia del grande imperatore Antonino Pio e moglie di Marco Aurelio. L’insieme degli edifici occupavano un’area molto vasta che va dal Ponte Berardi fino al Rio Rovagno: la zona archeologica è oggi completamente ricoperta dalla centrale elettrica e da tanti altri edifici commerciali. Il mosaico si trova nella sala principale di Palazzo Antonelli e fino a qualche decennio fa era ricoperto dai tavolacci che venivano spostati soltanto in occasione delle sedute dei consigli comunali. Allora si poteva fumare e i consiglieri utilizzavano il mosaico come una sorta di raffinato posacenere. Ora il mosaico è protetto da un cordino ma scarsamente illuminato e privo di ogni descrizione, che aiuterebbe ad apprezzarne il valore. Ne completano la testimonianza altre due lapidi romane, che attestano l’antico nome della città e la passione dei suoi abitanti, Cultores Herculis, per la forza fisica e le palestre. Ora il mosaico mostra evidenti necessità di restauro prima che se ne perdano tessere insostituibili. Il danneggiamento riguarda proprio la parte dell’iscrizione. E magari, con il restauro, si potrebbe trovare una diversa collocazione del mosaico che lo renda più fruibile per tutti.

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