Ceccano ha avuto domenica sera l’onore di ospitare uno dei più grandi intellettuali francesi. Infatti, nell’ambito del Castesindicifestival, in occasione della proiezione del film di Vittorio De Sica La ciociara, con Sofia Loren e Jean Paul Belmondo, è intervenuto René de Ceccatty, traduttore in francese dei romanzi di Alberto Moravia e di Elsa Morante, nonché di Pier Paolo Pasolini e di Giuseppe Bonaviri, profondo conoscitore della letteratura italiana del XX secolo. Ceccatty ha esordito dicendo che non era la prima volta che veniva a Ceccano: la sua frequentazione con Bonaviri l’aveva portato a seguirlo quando lo scrittore frusinate di origini siciliane prestava il suo servizio di cardiologo negli ambulatori della Asl di Ceccano. Ha poi descritto le personalità di Moravia e di Morante, costretti a fuggire da Roma in quanto ebrei, e a rifugiarsi a Fondi, dopo aver tentato vanamente di raggiungere Napoli. Qui i due conoscono una realtà per loro totalmente ignota, quella delle popolazioni contadine del Lazio meridionale, nella cui società ambientano diverse loro opere. Soltanto dopo 13 anni Moravia racconterà quell’esperienza nel romanzo La Ciociara, che però rimane sempre lo sguardo di un colto intellettuale romano su una popolazione a lui assolutamente estranea. Lo stesso personaggio di Cesira, magistralmente interpretato dalla Loren, appare molto diverso dalle donne che Moravia aveva incontrato nei mesi passati nel territorio di Fondi e tale diversità è maggiormente accentuata nel film di De Sica. Insomma una magnifica lezione di storia della letteratura italiana del XX secolo e dei suoi rapporti con il cinema italiano, negli anni 50 al centro del mondo, con una sfumatura amara. Subito dopo il suo intervento, l’abbiamo intervistato e molto cortesemente De Ceccatty ha voluto rispondere alla domanda su che cosa i francesi sappiano delle violenze perpetrate nel nostro territorio, dal 18 maggio al 4 giugno 1944, da molti soldati del CEF, il Corpo di Spedizione Francese, formato da truppe coloniali marocchine, algerine, senegalesi, tunisine e dalle tribù delle montagne dell’Atlante, dove venivano arruolati i goumiers, valorosi quanto feroci guerrieri riuniti per clan familiari, truppe inquadrate da ufficiali francesi. La risposta di De Ceccatty è stata disarmante: i francesi non ne sanno nulla, a cominciare da lui stesso. In Francia non se ne parla, non è oggetto di discussione né di studio.

Non ne sanno nulla? O preferiscono non saperne nulla? O fanno finta di non saperne nulla?
La differenza c’è e non è marginale.
Come quando i turchi dicono di non sapere nulla del genocidio degli armeni.
O come quando noi italiani, in totale scioltezza, dimentichiamo (o facciamo finta di …) pagine poco onorevoli della nostra storia, remota o recente che sia.