a cura de Il post A fine giugno l’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, aveva stimato che entro la fine di agosto la cosiddetta variante delta avrebbe rappresentato il 90 per cento delle infezioni da coronavirus. È troppo presto per sapere se la previsione sarà corretta, ma nelle ultime due settimane diversi paesi europei hanno iniziato ad adottare un approccio sempre più prudente nei confronti della nuova variante, con la notevole eccezione del Regno Unito. Come si vede dalle mappe aggiornate dell’ECDC sul contagio, al momento nella maggior parte dei paesi la situazione rimane sotto controllo, sebbene nei posti dove la variante delta è già molto diffusa – come Spagna e Portogallo – la situazione è diventata molto problematica, come si intuisce dai minacciosi colori della mappa. |

Negli ultimi sette giorni in Spagna i nuovi casi positivi ogni 100mila abitanti sono stati 171, circa il triplo rispetto alla settimana precedente. Per fare un confronto e dare l’idea della quantità cospicua di nuove infezioni, in Italia nello stesso periodo il tasso è stato di 9 nuovi casi ogni 100mila abitanti. Un’analisi del Financial Times mostra come buona parte delle nuove infezioni sia avvenuta nella fascia di età tra i 12 e i 29 anni, con un tasso d’infezione fino a 20 volte maggiore rispetto a quello riscontrato tra gli over 70. La differenza è dovuta alla quantità molto bassa di persone completamente vaccinate tra i giovani, per i quali la vaccinazione non era prioritaria. Circa il 30 per cento dei nuovi casi riscontrati è riconducibile alla variante delta e si prevede che questa diventi prevalente in Spagna intorno alla metà di luglio. In Portogallo la situazione è ancora più grave: secondo una recente analisi dell’autorità sanitaria nazionale citata da Reuters, la variante delta rappresenta oggi l’89,1 per cento dei contagi, tornati a un livello paragonabile al mese di febbraio. L’aumento dei casi in Portogallo e Spagna è stato collegato all’arrivo dei primi turisti britannici nelle prime settimane della stagione estiva. Nel Regno Unito la variante delta sta infatti circolando ormai da settimane senza particolari ostacoli, dato che il governo di Boris Johnson ha rimosso buona parte delle restrizioni e anzi si prepara a cancellarle del tutto entro la prossima settimana. Come abbiamo spiegato nella nostra newsletter settimanale sul coronavirus, quella del governo Johnson è una scommessa basata sul fatto che circa il 64 per cento della popolazione in Inghilterra è completamente vaccinato, con percentuali più alte nelle fasce più a rischio come anziani e altri soggetti fragili. All’aumentare dei casi positivi, ritiene il governo, dovrebbe quindi esserci un minore aumento di ricoveri e decessi per COVID-19 rispetto alle precedenti ondate. Non tutti sono però convinti che questo approccio possa funzionare e soprattutto sia sicuro. Ci sono preoccupazioni su un aumento dei ricoveri nelle prossime settimane, che potrebbero comunque mettere in difficoltà il sistema sanitario britannico, mentre la circolazione indisturbata del coronavirus potrebbe innescare nuove varianti ancora sconosciute. Altri paesi stanno provando a evitare di fare la fine della Spagna e del Portogallo, ma con l’arrivo del picco della stagione turistica sarà sempre più difficile – nonché impopolare – applicare restrizioni agli ingressi: per questa ragione ormai da settimane l’ECDC sta chiedendo ai paesi europei di accelerare con le vaccinazioni, in modo da prevenire il più possibile nuovi contagi. Al momento la percentuale di persone che nei paesi europei hanno ricevuto la prima dose si aggira intorno al 60 per cento. |
Rispondi