Per tanti anni è stato il tormento dei miei viaggi: dovunque andavo a parlare, a tenere conferenze, era un continuo. Professore, di dov’è lei? Di Ceccano. Ah, il paese di Manfredi! Hai voglia a parlargli di Tito Livio, dei Volsci fabraterni, di Silverio, di Giovanni, di Annibaldo, di Gregorio, di Mancini, di Berardi…
100 anni fa il 22 marzo del 1921 nasceva Nino Manfredi, uno dei più importanti attori italiani. Nato a Castro dei Volsci, Divenne famoso grazie ad un personaggio, il barista di Ceccano, che dilagò nelle case degli italiani che allora si godevano i primi spettacoli televisivi, in particolare Canzonissima. Si legge nel Dizionario degli Italiani della Treccani, alla voce Saturnino Manfredi: Canzonissima 1959, con la regia di A. Falqui. Per questa edizione, a tutt’oggi considerata uno fra i migliori varietà “storici” della televisione italiana, il M. creò il notissimo personaggio del “barista di Ceccano” che concludeva ogni volta il suo numero con il celebre “fusse che fusse la vorta bbona”, divenuto una sorta di tormentone nazionale.
Certo Ceccano diventò molto nota ma non ci guadagnò in considerazione, visto che Manfredi sosteneva, nella scenetta, che, per la puzza che emanava, le pecore se ne uscivano quando entrava lui nell’ovile…
Per un inquadramento di Nino Manfredi nella storia del cinema italiano ecco una lezione di Gianluca De Santis, critico cinematografico, al Liceo di Ceccano, in occasione del decimo anniversario della sua scomparsa
Certo, almeno una strada Ceccano gliela potrebbe dedicare, che so, il tratto di via Gaeta che va verso Castro dei Volsci
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