Lo propone la Congregazione per i riti che ha deciso che La data della Pasqua (quest’anno il 12 aprile) non varia e «non può essere trasferita», ma la Messa crismale, di solito celebrata il Giovedì Santo mattina, potrà invece essere rinviata in altra data. Nella Messa in Coena Domini la lavanda dei piedi, di per sé facoltativa, si deve omettere, mentre le processioni e le altre «espressioni di pietà popolare che arricchiscono» la Settimana Santa e il Triduo pasquale, dalle processioni alla Via Crucis, si potranno rimandare «a giudizio del vescovo diocesano in altri giorni convenienti, ad esempio il 14 e 15 settembre», quando la Chiesa celebra la festa dell’Esaltazione della Croce e della Madonna Addolorata.

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