Esperta nel progettare strumentazione per missioni spaziali, oggi è al lavoro sullo strumento italiano MA-MISS, lo spettrometro miniaturizzato integrato nel trapano che raccoglierà campioni di Marte. Pianeta che vorrebbe ricco… di batteri. Così La Repubblica presenta Maria Cristina De Sanctis, ceccanese doc, una delle 50 donne tra le quali il quotidiano romano sceglierà la donna italiana 2019. Maria Cristina De Sanctis è ricercatrice all’Inaf, Istituto Nazionale di Astrofisica. Il notiziario on line dell’Istituto di lei dice: Maria Cristina De Sanctis, ricercatrice presso dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali dell’INAF, a Roma, è una planetologa specializzata nello studio della composizione della superficie di piccoli oggetti nel nostro Sistema solare e un’esperta nella progettazione di strumentazione per missioni spaziali, soprattutto per l’analisi spettrale e l’evoluzione termica dei corpi planetari. È coinvolta in un grande numero di progetti, tra quelli in corso ricordiamo Dawn, in cui è P.I. dello strumento VIR, ma soprattutto ExoMars, la sonda ESA che vuole raggiungere Marte. La partenza della prima sonda di cui è composto il programma ExoMars è prevista per il prossimo 14 marzo dal cosmodromo di Bajkonur. A bordo della sonda che costituirà la seconda parte della missione ExoMars, più precisamente a corredo del rover che esplorerà Marte a partire dal 2018, c’è Ma_MISS (Mars Multispectral Imager for Subsurface Studies), strumento realizzato con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana del quale Maria Cristina è Principal Investigator. Le abbiamo fatto qualche domanda per conoscerla meglio.

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