Mentre si attendono i dati dell’Arpa, ecco dieci domande su quanto accaduto rivolte alle autorità competenti dal consigliere comunale di Frosinone Stefano Pizzutelli:

1. Cosa c’era dentro all’area della Mecoris al momento dell’incendio?
2. Cosa è bruciato, carta e cartone o altro?
3. Perché dopo qualche ora dall’incendio il sito internet della Mecoris non è più raggiungibile?
4. Se è vero, come ha constatato e dichiarato il sindaco, che le autorizzazioni a disposizione della Mecoris inerissero rifiuti speciali non pericolosi, perché su google facendo la ricerca su mecoris appare l’indicazione “Proponiamo un servizio professionale per la raccolta, lo stoccaggio e lo smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi”?
5. Chi è l’effettivo proprietario della Mecoris? Domenico Spaziani Testa e Lucio Valle, come dice la visura camerale, o sono vere le voci che in realtà vi fosse un nuovo proprietario (a questo punto di fatto)?
6. L’emergenza ambientale in caso di incendio di sostanze pericolose e di plastica può cessare all’abbassarsi delle Pm 10?
7. Quanti sono i siti simili a quello della Mecoris a Frosinone e nelle zone limitrofe?
8. Esiste un piano di Protezione civile per le emergenze industriali e ambientali?
9.Perché l’Arpa sul suo sito ufficiale scrive “I valori del particolato (PM10) misurati nelle centraline di Frosinone scalo, Frosinone via Mazzini e Ceccano risultano in linea con quelli misurati nelle giornate precedenti all’incendio e al di sotto dei limiti di legge” mentre le centraline dei Medici per l’Ambiente registrano valori molto superiori alla norma e molto superiori a quelli dei giorni precedenti?
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