Ad un tratto, durante la processione del 13 dicembre, prorompe il grido dei trasportatori della Statua: «Sarausana jè, siracusana è». Quasi a vantarsi di essere stata la prima città al mondo a tributare il culto a Santa Lucia. Proprio nelle catacombe della città siciliana, le più estese al mondo dopo quelle di Roma, è stata ritrovata un’epigrafe marmorea del IV secolo che è la testimonianza più antica del culto di Santa Lucia.
Una devozione diffusasi molto rapidamente: già nel 384 sant’Orso le dedicava una chiesa a Ravenna, papa Onorio I poco dopo un’altra a Roma. Oggi in tutto il mondo si trovano reliquie della martire siracusana e opere d’arte a lei ispirate.

Il 13 dicembre, il giorno più corto dell’anno, è festa in molte città. E ovunque il suo culto ha ispirato tradizioni e leggende. Una delle più diffuse, legata al Natale, si trova nel Nord Italia dove esiste una tradizione legata ai “doni di santa Lucia”, quasi una “collega” al femminile dei vari san Nicola, Babbo Natale e Befana che portano i regali ai più piccoli, i quali scrivono una lettera alla Santa, elencando i regali che vorrebbero ricevere e dichiarando di meritarseli, essendo stati bravi e obbedienti durante l’anno.
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