Non ci sono i bidelli: è la prima cosa che ti colpisce entrando in una scuola finlandese. Ho la fortuna in questi giorni di accompagnare il coro del mio Liceo impegnato in uno scambio con il Canticum Chor di Turku, antica capitale del Paese Baltico. E’ il Coro Ludica Vocalia Fabraterna del Liceo Scientifico e Linguistico di Ceccano. I ragazzi sono a scuola tutte le mattine con i loro compagni finlandesi e per gli insegnanti si tratta di un’occasione straordinaria per capire come funziona un sistema scolastico dal di dentro. Qui tutto si basa sull’autonomia dell’allievo, anche di quelli molto piccoli: lezioni di 45 minuti, o 75 per quelli più grandi e pausa di 15 minuti, gli studenti si muovono da un’aula all’altra a seconda delle discipline, e non c’è nessuno a sorvegliarli. Non c’è nessuno neppure alla porta di ingresso, che ciascuno di loro apre con un codice. Di fronte alle aule, anche nei corridoi, ci sono spazi ampi, attrezzati, in cui i ragazzi possono attendere il suono del campanello… tutto senza bidelli, senza l’angoscia del “chi li guarda”, “chi li sorveglia”, tema incatenante della scuola italiana. Certo, i finlandesi sono normalmente ordinati, alla mensa i bambini piccoli puliscono il loro vassoio, senza eccezione… però che idea di scommessa sui ragazzi e non sui regolamenti che tanto più vietano, tanto più sono infranti.
Finlandia, la scuola dell’autonomia degli allievi, senza bidelli

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