di Alessandro D’Avenia
“In qualche lontana città che non conosci e dove forse non ti accadrà di andare mai, c’è uno che ti aspetta. In una antica angusta stradetta della sterminata città orientale, là dove si nascondono gli ultimi segreti della vita, giorno e notte resta aperta per te la porta del suo palazzo favoloso; il quale, a chi passi in fretta per la via, può sembrare una casa come tante.”
Così comincia un brevissimo e vertiginoso racconto di Dino Buzzati, dal titolo Uno ti aspetta, in cui lo scrittore immagina la presenza di questa porta che ci attende ma: “Tu stenti qui la vita, vai vestito di grigio, perdi già i capelli. Sei uno dei tanti. Di anno in anno ambizioni e speranze si rattrappiscono. Ma laggiù, nella città di cui ignori il nome, un potente signore ti aspetta per toglierti ogni pena: per liberarti dalla fatica, dall’odio, dagli spaventi della notte. Non ci sarebbe bisogno di spiegazione, non avresti da pronunciare neppure il tuo nome, potresti arrivare anche vecchio, sudicio, impestato”.
Rispondi