Andrea Laudadio, psicologo cognitivo, docente universitario, ha curato, insieme a Lavinia Mazzocchetti, una ricerca sul rapporto tra la resilienza e la dimensione religiosa. Ne emerge il fatto che i credenti sanno affrontare meglio i problemi della vita. La ricerca è particolarmente interessante per due aspetti: il primo perché riguarda i giovani tra i 16 e i 20 anni, evidenziandone anche le differenze di genere, il secondo perché una parte del campione è della provincia di Frosinone, il 28%. Scrive Laudadio: La religione e la spiritualità sono considerati due importanti fattori di protezione nello sviluppo. Numerosi studi hanno evidenziato l’esistenza di una relazione tra le dimensioni spirituali/religiose e la resilienza… I risultati hanno evidenziato per entrambi i generi una relazione tra la Reintegrazione resiliente e la Fede in Dio (che rappresenta un forte fattore protettivo). Nella vita di un adolescente (di entrambi i generi), il supporto della Fede consente un superamento resiliente degli eventi traumatici (interpretati sulla base del “volere di Dio”) e un ripristino dell’omeostasi individuale. È probabile che la stessa resilienza acquisita consenta una maggiore stabilità della Fede in Dio, all’interno di un rapporto circolare.
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