di Luca Rolandi
Da ieri, dopo le parole del Papa ai rappresentanti delegati delle diocesi italiane, trovare una risposta agli interrogativi e alle indicazioni preziose e precise come lame taglienti del Pontefice non sarà facile per i delegati, come non sarà facile nei prossimi giorni e soprattutto dopo Firenze riprendere il cammino. Il discorso in duomo di Bergoglio è stato dirompente e ora laici e presbiteri, vescovi e mondo cattolico sono chiamati, senza ritardi e reticenze, a cercare di elaborare nuove proposte per la prassi pastorale. Il sentire comune è quello di un cambiamento profondo, tutti si domandano come riuscire a esprimere un cristianesimo radicale e profondo in una società secolarizzata. Dopo decenni di vivacità e forme diverse di partecipazione oggi si è alla ricerca di un laicato cattolico capace di tornare protagonista nel mondo culturale e politico e un episcopato in grado di esprimere pastori che guidano un popolo che li sostiene e li aiuta. Dopo Francesco appunto il Convengo in serata è entrato nel vivo ed ha proposto la presentazione delle vie: annunciare, uscire, abitare, educare e trasfigurare sulle quali nei prossimi tre giorni il confronto sarà articolato e molto approfondito, in assemblea e in piccoli gruppi di dieci persone.
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