Passeranno alla storia come quelli della «Paranza dei bambini». Sono i figli dei figli dei vecchi camorristi napoletani, ormai assicurati alla giustizia o finiti al cimitero. Le varie organizzazioni adesso sono tutte nelle loro mani. Mani, appunto, di bambini. E proprio perché bambini fanno spavento. Si incontrano, si scontrano, si sfidano, si contendono un territorio dai confini incerti. Tradiscono, sparano, si ammazzano. Come se fosse un gioco. Ma è la dura, durissima realtà. La città di Napoli è come una scacchiera dove ogni banda ha il suo piccolo spazio, esercita il suo piccolo potere. Ma nessuno si accontenta, e perciò sono frequenti le invasioni delle piazze altrui. Tutti aspirano ad arrivare più in alto. E per farlo sono disposti anche a uccidere l’amico, se gli viene comandato dal boss-ragazzino. Gli ordini non si discutono, anche se nessuno crede più a nessuno.
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