Va avanti la proposta di riduzione delle regioni e le province del Lazio meridionale, che attualmente si beccano fra loro in vista del reciproco accorpamento, finiranno invece nella regione tirrenica insieme con la Campania
Lo riafferma con forza Roberto Morassut, parlamentare del Pd, che in un’intervista a Diego Protani su L’inchiesta, dice: l’assetto del regionalismo italiano è vecchio e superato. Certe situazioni non ce le possiamo più permettere, hanno un eccessivo costo, hanno un grande peso della burocrazia ed inefficienza e come dimostrano gran parte dei casi c’è uno spreco di denaro pubblico. In Francia hanno ridotto il numero delle regioni da 22 a 13 le loro regioni e la Germania si appresta a ridurre il numero dei suoi land. il regionalismo italiano ha avuto una grande importanza per lo sviluppo democratico del paese a partire degli anni 70 e poi ha subito una curva declinante con degli aspetti negativi. Il numero di 12 è un numero adeguato e sorretto dalle migliori analisi e valutazioni che sono state fatte nel corso del dopoguerra sui possibili cambiamenti dell’assetto delle regioni italiane. Voglio ricordare che le 12 regioni sono più o meno le stesse che propose il prof. Massimo Saverio Giannini nell’ambito della discussione della costituente del 1947. E sono le stesse regioni ,le stesse partizioni amministrative previste della fondazione Agnelli che è l’unico studio significativo prodotto negli ultimi anni e che risale al 1992. Nell’ambito di questa riforma una delle regioni identificate è la regione di Roma capitale per equipararla alle prerogative che hanno le grandi capitali europee come Parigi Berlino o Londra.
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