di Domenico Quirico
Migrare. È una gran cosa migrare. Soltanto chi lo ha fatto sa che cosa è davvero un albero, il colore di una foglia, un fiume, il mare, il fremito dell’erba nel vento, il fuoco del tramonto. Soltanto chi ha marciato sulle piste della migrazione sa che cosa è la bellezza dell’ora e delle stagioni. Qualunque suono è una musica dolcissima per chi ha fame e parte. E gli occhi di coloro che migrano! Sono venuto quaggiù, in fondo al sahel, ai bordi del fiume Senegal per vedere gli occhi di coloro che hanno fame e partono verso di noi. Vi è già il mare dentro quegli occhi e i deserti, i fiumi, la terra tutta la terra che attraverseranno e il colore delle cose, il vero colore delle cose. Vi è tutto il mondo con i suoi veri colori, con la sua tristezza, e il dolore che cresce nel mondo come un grande albero invisibile. E la fame che li fa partire non è solo il bisogno di pane, ma il bisogno di rispetto di giustizia di libertà, il bisogno di amore.
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