The internet of things, gli oggetti della nostra vita quotidiana collegati a noi tramite la rete internet sono il presente, non più il futuro: possiamo già inviare al nostro medico i dati della pressione, del battito cardiaco, e con qualche piccolo oggetto fare anche un elettrocardiogramma senza bisogno di spostarsi, prenotare visite, file… E poi controllare gli elettrodomestici, accendere il riscaldamento… tutto attraverso al rete. Ed ecco che emerge il drammatico distacco che c’è e sarà ancora più forte nel’immediato futuro tra i territori doptati di connessione a banda ultra larga e quelli legati ancora a collegamenti sul rame. Una differenza abissale che si ripercuoterà su ogni attività commerciale, industriale, dei servizi. C’è bisogno di un patto territoriale per affrontare e sconfiggere il digital divide: è come se ci trovassimo di fronte ad una nuova alfabetizzazione generale, in cui ci saranno quelli che sanno leggere e gli analfabeti, con tutte le conseguenze di divario sociale.
Intanto per avere un’idea di quello che è oggi l’internet delle cose potete dare un’occhiata qui
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