Nessuna ammissione di sconfitta, nessuna considerazione sul fatto che a Palazzo Antonelli non sieda più un socialista dopo 10 anni di governo ininterrotto, né come consigliere né tantomeno come sindaco. Quello che nel 2012 fu il primo partito ed oggi non ha più rappresentanti a Ceccano, tantomeno il sindaco dopo essere stato una specie di caso politico in Italia, non sembra avere esitazioni: la colpa è del Pd. Ecco la dichiarazione ufficiale: I socialisti ritengono che il risultato negativo per il centrosinistra a Ceccano sia stato determinato da diversi fattori:
- le primarie del 25 gennaio, che avrebbero dovuto produrre una sintesi unitaria, in concreto non hanno raggiunto questo obiettivo;
- l’unità del centrosinistra non si è realizzata nemmeno dopo il primo turno di votazioni del 31 maggio, che aveva confermato l’esito delle primarie;
- Ceccano ha espresso un voto di protesta, anche in riferimento alle vicende romane e nazionali, che hanno senza dubbio penalizzato il centrosinistra (vedi analoghi risultati a Venezia, Arezzo, ecc.).
E’ evidente comunque che il centrosinistra provinciale dovrà innanzitutto fare chiarezza sulla politica delle alleanze, anche perché situazioni come quelle in atto presso l’Amministrazione provinciale, dove un Presidente del PD ed una parte del PD governano con la destra, contribuiscono a determinare confusione e sconcerto nell’elettorato. La Federazione provinciale del PSI ringrazia sentitamente Luigi Compagnoni, tutti i candidati ed i compagni di Ceccano, a cominciare dal Segretario cittadino Antonio Ciotoli, per aver riaffermato nella città fabraterna, nonostante le obiettive difficoltà, una significativa presenza del Partito, con importanti nuove adesioni che fanno ben sperare per il futuro. Sic!
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