Gli elettori mi hanno mandato all’opposizione, sono pronto a svolgere questo ruolo, ma deciderà la coalizione: così Gianni Querqui, candidato a sindaco e terzo classificato nelle elezioni del 31 maggio, in risposta alle domande dei cronisti, costretti, come al solito, a recuperare informazioni monche per le reciproche reticenze di chi si confronta in tavoli i più diversi. Querqui ha detto che con i suoi deciderà ai tavoli di una pizzeria. Il Pd intanto è in affanno in vista del 14: il distacco da Caligiore è notevole e il rischio dello storico sorpasso è probabile. Dal 92, se non andiamo errati, Ceccano è amministrata dalla sinistra senza soluzione di continuità, più di 5 lustri di potere che ha in Palazzo Antonelli il suo fulcro. Ora questa egemonia, capace di pervadere ogni tentacolo della vita cittadina, potrebbe subire un assalto decisivo: Compagnoni ha già rivolto un appello a Querqui, Maliziola e Aversa per ricostituiire l’unità della sinistra dopo le reciproche offese in campagna elettorale. Vedremo se avrà successo: a Ceccano interviene anche De Angelis, neo presidente del consorzio ASI, eletto senza il voto del sindaco della cittadina fabraterna, per non aver voluto aspettare un mese, e perciò oggetto di molte critiche anche da parte della sinistra. De Angelis fu l’artefice della ricomposizione del 2013, quando Maurizio Cerroni, dopo essere stato sconfitto dalla Maliziola un anno prima, nelle elezioni del maggio del 2012, ne divenne vicesindaco per poi attaccarla duramente soltanto un anno dopo, innescando la crisi desrinata a portare la città al voto anticipato. Ora De Angelis ci riprova.
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