
foto di Paride Claroni
di Denise Compagnoni
La Rems di Ceccano? Nascerà in viale Fabrateria Vetus, lì dove fa bella mostra di sé quello scheletro che negli anni ‘70 doveva diventare il nuovo ospedale. La precisazione è arrivata ieri dalla Asl di Frosinone, tramite il dirigente del Dipartimento disagio, devianza e dipendenze Fernando Ferrauti. Parliamo delle Residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza che dal 31 marzo sostituiranno gli ospedali psichiatrici giudiziari, chiusi per legge. Una di queste Rems, come anticipato dal Messaggero, sarà proprio a Ceccano, non nell’ala Mosconi, bensì in viale Fabrateria Vetus. Quello scheletro – ruderi oggi in preda al degrado e all’incuria – verrà abbattuto e al suo posto sorgerà la Rems: due reparti da 20 posti letto ognuno che si estenderanno su 3.000 mq complessivi e 2.000 di giardino. La notizia, tirata fuori qualche giorno fa dall’ex consigliere comunale Angelino Stella, ha determinato molto sconcerto in città, soprattutto perché in molti parlavano con allarme carcere psichiatrico e di manicomio criminale. A far chiarezza su questo, ieri è intervenuto il dottor Ferrauti. Cosa sono esattamente le Rems? “Una via di mezzo tra gli ex Spdc e le comunità terapeutiche attualmente esistenti. Non sono carceri, non ci sono camminamenti, non ci sono grate, né Polizia penitenziaria”. I pazienti sono detenuti? “No, sono pazienti, persone che devono effettuare un percorso di cura prima di essere reintegrati nella società. Quelli che
arriveranno a Ceccano sono ex detenuti, quelli che una nostra equipe tecnica ha già visitato più volte e dichiarato dimissibili. Ne curiamo tantissimi già da anni in provincia di Frosinone. La sola differenza è che dal 31 marzo avranno una struttura dedicata”. Chi sono questi pazienti? “Una trentina sono, perché vale il principio della prossimità delle cure”. E coloro che sono dichiarati non dimissibili? “Saranno trasferiti nelle carceri di Rebibbia, Civitavecchia, Regina Coeli e Velletri, in aree a loro dedicate”. Perché è stata scelta Ceccano? “Per due motivi: per eliminare lo scempio urbanistico che esiste da decenni in viale Fabrateria Vetus e per la decennale storia di grande accoglienza sul territorio nei confronti delle malattie psichiatriche”. Questa sarà la Rems definitiva, che verrà realizzata entro 18 mesi dal prossimo 31 marzo. Ma il 31 marzo che succede? A Ceccano e Pontecorvo verranno realizzate due Rems provvisorie che ospiteranno rispettivamente 20 uomini e 11 donne (a Ceccano nell’attuale comunità terapeutica Priori che nel frattempo sarà trasferita a Frosinone e a Pontecorvo nell’ex Spdc). Quali vantaggi? “Tre: aumenta la nostra offerta di cura, e Frosinone ha già la migliore assistenza sanitaria per la salute mentale del Lazio; creiamo circa 120 posti di lavoro e riqualifichiamo il territorio creando un indotto virtuoso per l’economia locale”. Per questi scopi lo Stato ha destinato alla Asl di Frosinone 9 milioni di euro (di cui 1,5 per le strutture provvisorie). E l’Ala Mosconi, il rudere dietro l’ex ospedale Santa Maria della Pietà? “Anche quella – conclude Ferrauti – sarà ristrutturata con un apposito finanziamento e ospiterà la futura Casa della Salute, in particolare l’assistenza infermieristica”.
post originale qui http://www.ilmessaggero.it/FROSINONE/frosinone_ceccano_ex_detenuti_psichiatrici/notizie/1165657.shtml
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