
Occorre una cesura, forte, totale con il passato: l’ho chiamata epistemologica perché deve esprimere agli elettori chiara la volontà di tagliare con quanti hanno consentito lo scadimento della nostra città, l’arretratezza della struttura amministrativa, l’inesistenza di una progettazione di città, una cementificazione selvaggia, il degrado del territorio con la mancanza degli impianti fognari per intere contrade in cui s’è consentito di costruire a chicchessia, l’inesistenza di una politica culturale…
Penso che i giovani professionisti che si stanno candidando siano in grado di esprimere una cesura così forte ed incondizionata. Il mio post precedente ha suscitato un interessante dibattito che ha evidenziato le belle menti su cui la cittadina fabraterna può contare se però saranno capaci di unirsi contro il sistema di potere che ancora oggi promette ai cittadini posti, favori, contratti al grido di “tutto a posto, ci penso io!” Forza ragazzi, si può cambiare.
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