
di Giovanni Nulli
Indire (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) ha presentato due scenari di riferimento per la scuola a distanza. Non modelli prescrittivi, ma due estremi tra i quali sono possibili diverse soluzioni intermedie che le scuole nella loro autonomia possono implementare: l’“Ambiente di apprendimento allargato” e la “Didattica condivisa” (per un maggiore dettaglio sui due modelli si rimanda all’articolo di Giusy Cannella “Piccole scuole crescono“).
La scelta di uno scenario piuttosto che dell’altro (o di una loro possibile ibridazione) deriva tanto da considerazioni di ordine didattico, quanto da condizioni legate al tipo di connettività che la scuola prevede di poter avere a disposizione.
Nel primo scenario – quello dell’ambiente di apprendimento allargato – la lezione tradizionale viene affiancata da lezioni in remoto di esperti, o dalla condivisione di strumenti e contenuti tra classi distanti. In questo modo, da un lato, le risorse (contenuti, prodotti, ma anche contatti ed esperienze specifiche) vengono ottimizzate e, dall’altro, si permette a studenti distanti di lavorare con altri studenti in modo strutturato e didatticamente progettato, rompendo così l’isolamento.
Continua a leggere qui http://www.agendadigitale.eu/smart-cities-communities/1005_tecnologie-per-la-scuola-a-distanza-una-guida.htm
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