Che sia una dolorosa follia lo dimostrano, più che i dibattiti o le dichiarazioni spesso astratte e ideologiche, le storie concrete di tanti “figli della provetta”. Come quella di Emma Cressweel, una 26enne inglese concepita con la fecondazione eterologa che dopo una lunga battaglia giudiziaria lunga sei anni ha chiesto e ottenuto di poter cancellare dal proprio certificato di nascita il nome dell’uomo che lei credeva essere suo padre e che invece non lo era. Dopo un litigio in famiglia, Emma ha scoperto di essere nata grazie a un donatore di sperma. Sull’onda di vicende come questa la Gran Bretagna dal 2005 consente ai nati da eterologa di poter conoscere i propri genitori biologici e avere informazioni sui rischi di malattie genetiche ereditarie. Nel Regno Unito i concepiti col ricorso a gameti di donatori sono circa 70mila. Solo quelli nati dopo il 2005 hanno accesso alle informazioni riguardo le proprie origini biologiche.
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