La vicenda dell’ospedale di Sora, prima a rischio ridimensionamento, poi destinato a potenziamento, così da un giorno all’altro, deve farci riflettere. Il presidente della giunta regionale, Zingaretti, dopo le prime proteste dei sindaci del Sorano, capeggiati dal primo cittadino della città lungo il Liri, preoccupati dalle notizie della chiusura del reparto di ortopedia, aveva tacciato le manifestazioni di dissenso verso le decisioni regionali come scelte elettoralistiche: poi si è trovato di fronte 27 sindaci e 5000 persone alla fiaccolata notturna a Sora ed ha cambiato immediatamente parere ed atteggiamento, rassicurando i sindaci del sorano e promettendo addirittura un potenziamento dell’ospedale di Sora. Sic stantibus rebus, ancora una volta ha prevalso chi riesce a fare la voce più grossa: la Regione ha mostrato come la programmazione degli insediamenti sanitari di sua responsabilità sia inesistente, altrimenti il presidente Zingaretti avrebbe avuto ben altri argomenti per convincere i sindaci del sorano che hanno avuto la forza e la capacità di difendere il loro territorio indipendentemente dall’area politica di appartenenza. Ceccano dovrebbe prendere esempio: la recente chiusura degli uffici giudiziari segna un ulteriore passo verso l’insignificanza territoriale di una città ridotta ad essere il dormitorio del capoluogo provinciale. Probabilmente ci si fida troppo della filiera…
Zingaretti, tra ospedali, decisionismo ed elezioni

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