Piccola storia istruttiva di fine d’anno scolastico. Mi scrive un papà preoccupato: «Mia figlia Alessandra deve presentare per la maturità una tesina su Expo, spiegare cosa un Evento di questa portata può generare su base mondiale. Ha trascorso pomeriggi interi in biblioteca per cercare di documentarsi e consultato vari siti. Ci siamo rivolti a te per varie ragioni: sicuramente negli archivi del RCS sono custoditi documenti di primissimo piano a cui non abbiamo accesso nell’istante. Alessandra ha una particolare stima e terrebbe molto a un tuo personale intervento (infatti, se glielo consenti, sarebbe suo sommo piacere di apporre il tuo nome come Persona alla quale si è rivolta per la stesura). Nel pomeriggio, appena rientrerà a casa da scuola, ti faremo avere la bozza di quanto è riuscita di mettere insieme fino ad oggi per un tuo graditissimo giudizio professionale».
Qualche dubbio, confesso, l’ho avuto subito; chi abusa delle maiuscole (Evento, Persona) mi mette sempre agitazione. Anche i modi della richiesta mi sono sembrati bizzari («Le chiediamo un contributo tangibile come contenuto e stesura»).
Continua a leggere qui http://27esimaora.corriere.it/articolo/quello-che-i-genitori-non-diconoma-fanno/
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento