Non ne sono arrivate due: quella in acconto di marzo e poi quella a saldo di aprile. E così a maggio, il 5 esattamente, centinaia di famiglie di Ceccano si son viste addebitare salate bollette di conguaglio che però non avevano mai visto. Infatti le bollette non sono arrivate nelle abitazioni degli utenti perché la società distributrice dei servizi ha preferito avvalersi di un sistema alternativo a quello tradizionale di Poste italiane e così l’inesperienza dei nuovi portalettere è stata fatale alla duplice ondata delle due bollette. E’ successo così che molte famiglie sono diventate morose, perché non hanno pagato, altre si son viste addebitare somme ingenti, senza poter chiedere la rateazione, proprio perché impossibile da farsi se la bolletta non arriva. Al numero verde dell’azienda si fa finta di non capire, d’altronde sono dei semplici operatori telefonici di call center. A questo si aggiunga l’estrema complessità di lettura della bolletta per rendersi conto di quale vessazione i ceccanesi subiscano, senza che nessuno li difenda. D’altronde il servizio del gas nella cittadina fabraterna è stato sempre legato a doppio e triplo filo con il sistema di potere che prolifera attorno a Palazzo Antonelli.
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