La prima nomina importante in Italia e subito si avverte il cambiamento: il nuovo segretario generale della CEI, Conferenza Episcopale Italiana, l’organismo che riunisce tutti i vescovi italiani, è mons. Nunzio Galantino, vescovo di Cassano Ionio, uno che va in giro per la sua diocesi con la sua Volkswagen Polo e che non permette a nessuno di chiamarlo Eccellenza. Ecco il ritratto che ne fa Marco Sodano
Vive in seminario, perché il palazzo vescovile è troppo grande, e vuoto, per una persona sola. Non ha segretari: al telefono risponde da sé. E quando qualcuno bussa alla porta, è lui ad aprire. È un prete così quello che papa Francesco ha chiamato a ricoprire uno dei ruoli più importanti dell’organo di governo dei vescovi italiani. Nunzio Galantino in Calabria c’era finito nel 2012, per il suo primo incarico episcopale dopo anni passati in prima linea a Cerignola, parroco in uno dei quartieri più degradati della città. In trincea, ogni giorno, senza clamore.
Con un gruppo di volontari, nella città foggiana aveva dato vita a un’associazione che, preso in gestione un bene confiscato alle cosche, ne aveva fatto un centro per minori. Che il registro non sarebbe cambiato i cassanesi lo avevano intuito subito: niente autista niente auto blu per il Pastore che gira in lungo e in largo per la diocesi (106mila anime e 22 paesi spersi tra le coste dello Ionio e le cime del Pollino) con la sua Golf Polo.
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